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sabato 31 gennaio 2015

Ciao Silvano, fantastico amico intelligente e ironico...

Un grandissimo amore

Invecchiare è orribile, non perchè si cambia fisicamente, perchè arrivano le rughe, i kg di troppo, chi se ne frega di quelli, la mia rabbia è dover salutare le persone che amo di più che se ne vanno senza ritorno.
Sapevo che il nostro grande amico Silvano stava lottando, secondo i medici senza speranza, ma Silvano più di una volta li aveva fregati e ridendone era tornato in pista.
Lo pensavo continuamente, non riuscivo a togliermelo dalla mente e questa mattina ho postato due bellissime fotografie fatte da Betty, la giovane e splendida moglie, madre, amica, che tutti gli invidiavano. 
Aspettavo di rivederlo ancora sulle gradinate del Palaindoor di Ancona, alla faccia delle sentenze peggiori, con le sue intelligenti e inimitabili battute, venerdì prossimo poteva essere il primo appuntamento del 2015.
Questa volta il miracolo non è avvenuto e per me è difficilissimo da sopportare. La telefonata di sua figlia Lorenza mi ha impietrita.
Meglio essere aridi, non voler troppo bene, sicuramente si soffre meno.
Passeggiare per Recanati con lui era come andare a una mostra con Sgarbi. Dettagli incredibili, ma veri sui personaggi che frequentavano il circolo del comune, "Globulo" chiamato così perchè era pallido e aveva solo un globulo rosso, "Papellò" perchè aveva sempre soldi da maneggiare...
La bellissima storia di Frank Mengoni, detto "il Gattino"...
Silvano pubblicitario di grande successo a Milano, anche la Regione Valle D'Aosta gli aveva affidato l'incarico. Ha inventato il diavoletto stilizzato del Milan, ha inventato primo al mondo nel 1979 le maglie dei calciatori con il nome scritto dietro. Ad un certo punto della sua vita vola a Bali, abbandona tutto e porta con sè solo la Betty.
Costruisce un albergo che diventa un punto di riferimento per molte celebrità.
Anche noi andiamo a trovarli e abbiamo l'impressione che abitino nel Paradiso terrestre.
Quando Bali diventa troppo turistica Silvano e Betty tornano a Recanati a ritrovare e a rifrequentare i vecchi amici. Silvano riprende i contatti con l'atletica, da bravo ex ostacolista, contatta la squadra master di Macerata e raccoglie medaglie su medaglie, records su records, diventando uno dei master migliori al mondo.
I nostri appuntamenti erano fissi nella stagione indoor, cena a Recanati o a Loreto con gli atleti calvesi,  era nostro anche se non aveva la stessa tuta. I miei atleti più giovani lo adoravano, lo consideravano a ragione, un mito.
Abbiamo fatto trasferte indimenticabili con lui.
Anche le peggiori cose che gli sono capitate, in verità non poche, è riuscito a superarle e a sopportarle scrivendone pure un libro per pochi.
Ha scritto poesie uniche che ha fatto avere recentemente a Pilar
Silvano era la persona più ironica e simpatica del mondo, impossibile annoiarsi con lui. Non è mai diventato vecchio, è rimasto giovane e resterà sempre nel mio cuore e di tutti quelli che hanno avuto la grande fortuna di conoscerlo.
Un grande abbraccio a Betty, Federica, Lorenza e Micol, le donne più importanti della sua vita.
La medaglia di Lubiana 2008

Ungheria 2010

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