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Città del Messico: Eddy e Peppe Gentile, le due medaglie di bronzo olimpiche del '68 |
Quel 17 ottobre a Mexico City fu il giorno anche di un altro bronzo azzurro: Eddy Ottoz nei 110hs. Contro tre "Curiazi" americani, guidati da Willie Davenport, l'allievo di Sandro Calvesi avrebbe cancellato l'amarezza subita a Tokyo nel '64. Ne lasciò alle spalle uno, Coleman, firmò un record (13"46) destinato a tener duro per un quarto di secolo abbondante e migliorato dalla sua progenie (Laurent), per dedicarsi subito dopo a un'avventura motociclistica che anticipava Easy Ryder. Nel 2014, il 3 giugno (ovviamente sotto il segno dei balzani e geniali gemelli) piomberà, come faceva sul traguardo, sui 70 anni. Un ragazzino.
Nato a Mandelieu (Francia) il 3 giugno
1944. Alto 1.78 per 68 kg di peso. Presenze in Nazionale: 27. Allenatore:
Alessandro Calvesi. Campione europeo dei 110 ostacoli nel 1966 e 1969.
A 18 anni era già nella Nazionale juniores e tra i primi dieci d'Italia in assoluto; a 19 anni secondo nella lista italiana stagionale con 14.2. Nel 1964 ha bruciato le tappe: è andato ai Giochi olimpici di Tokio con un nuovo record nazionale di 13.8 e nella finale olimpica si è piazzato quarto (e secondo degli europei) in 13.84. Nelle cinque stagioni che seguirono è stato l’indiscusso numero 1 europeo. Ha vinto il titolo continentale nel 1966 a Budapest in 13.7 e tre anni dopo ad Atene ha centrato il bis, battendo chiaramente (13.5 contro 13.7) l’inglese David Hemery. Fra l’uno e l’altro impegno, nel 1968 a Messico ha vissuto la sua seconda avventura olimpica, conquistando il bronzo nella scia di due americani, Willie Davenport ed Ervin Hall. Il suo tempo in quell’occasione, 13.46, (13.4 in versione manuale) è risultato il più veloce della sua carriera. Ottenne un’importante vittoria alle Universiadi 1965, e fu protagonista di due tournée negli USA, allora inconsuete per un europeo, nell’inverno 1967 e nel giugno 1969. Sposato con la figlia del suo allenatore, laureato in scienze politiche, di famiglia benestante, ha avuto tre figli tutti cimentatisi nell’atletica (la femmina Pilar, i maschi Laurent e Patrick). Ha avuto il raro privilegio di vedere suo figlio Laurent succedergli come primatista italiano dei 110 con 13.42 (1994). Tecnicamente perfetto, il suo passaggio dell’ostacolo è stato modello per generazioni di giovani specialisti, anche stranieri. L’unico suo limite era nella velocità di base (10.7 sui 100 piani) inferiore a quella dei migliori ostacolisti mondiali.
Curriculum
Titoli italiani: 110 hs 1965, 1966, 1967, 1968, 1969
Giochi Olimpici: 4/1964, 3/1968
Campionati Europei: 1/1966, 1/1969
Performances 110 ostacoli
13.4*(3) Città del Messico 17-10-68
13.5 (1) Zurigo 4-7-67
13.5 (1) Roma 18-5-68
13.5 (1) Torino 2-6-68
13.5 (1) Monaco 27-6-68
13.5 (1) Brescia 21-7-68
13.5 (1) Città del Messico 5-10-68
13.5 (1)b3 Città del Messico 16-10-68
13.5 (2)sf1 Città del Messico 17-10-68
13.5 (1) Atene 20-9-69
* 13.46 con il cronometraggio automatico; b = batteria; sf = semifinale
A 18 anni era già nella Nazionale juniores e tra i primi dieci d'Italia in assoluto; a 19 anni secondo nella lista italiana stagionale con 14.2. Nel 1964 ha bruciato le tappe: è andato ai Giochi olimpici di Tokio con un nuovo record nazionale di 13.8 e nella finale olimpica si è piazzato quarto (e secondo degli europei) in 13.84. Nelle cinque stagioni che seguirono è stato l’indiscusso numero 1 europeo. Ha vinto il titolo continentale nel 1966 a Budapest in 13.7 e tre anni dopo ad Atene ha centrato il bis, battendo chiaramente (13.5 contro 13.7) l’inglese David Hemery. Fra l’uno e l’altro impegno, nel 1968 a Messico ha vissuto la sua seconda avventura olimpica, conquistando il bronzo nella scia di due americani, Willie Davenport ed Ervin Hall. Il suo tempo in quell’occasione, 13.46, (13.4 in versione manuale) è risultato il più veloce della sua carriera. Ottenne un’importante vittoria alle Universiadi 1965, e fu protagonista di due tournée negli USA, allora inconsuete per un europeo, nell’inverno 1967 e nel giugno 1969. Sposato con la figlia del suo allenatore, laureato in scienze politiche, di famiglia benestante, ha avuto tre figli tutti cimentatisi nell’atletica (la femmina Pilar, i maschi Laurent e Patrick). Ha avuto il raro privilegio di vedere suo figlio Laurent succedergli come primatista italiano dei 110 con 13.42 (1994). Tecnicamente perfetto, il suo passaggio dell’ostacolo è stato modello per generazioni di giovani specialisti, anche stranieri. L’unico suo limite era nella velocità di base (10.7 sui 100 piani) inferiore a quella dei migliori ostacolisti mondiali.
Curriculum
Titoli italiani: 110 hs 1965, 1966, 1967, 1968, 1969
Giochi Olimpici: 4/1964, 3/1968
Campionati Europei: 1/1966, 1/1969
Performances 110 ostacoli
13.4*(3) Città del Messico 17-10-68
13.5 (1) Zurigo 4-7-67
13.5 (1) Roma 18-5-68
13.5 (1) Torino 2-6-68
13.5 (1) Monaco 27-6-68
13.5 (1) Brescia 21-7-68
13.5 (1) Città del Messico 5-10-68
13.5 (1)b3 Città del Messico 16-10-68
13.5 (2)sf1 Città del Messico 17-10-68
13.5 (1) Atene 20-9-69
* 13.46 con il cronometraggio automatico; b = batteria; sf = semifinale
1937, un anno dopo le olimpiadi di Berlino |
Il 17 Ottobre 1914 nasceva Ljubica Gabre Gabric, 99 anni fa...
Due Olimpiadi, una nel 1936 a Berlino e una nel 1948 a Londra. Nel 2007, per colpa mia, (ma si diverte un sacco) riprende con l'attività master.
Auguri mamma!
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