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giovedì 9 maggio 2013

Ottavio ci mancherai


Mi mancherà la telefonata puntuale di Ottavio prima di ogni gara master. Era rituale, perchè la cena se eravamo ad Ancona, si faceva al Jolly dove alloggiava lui o a Loreto dagli Scalabriniani dove alloggiavamo noi.  Se eravamo in un'altra città, Bressanone, Roma, Salerno, Riccione, Clermont, Cosenza, Brescia, Aosta, comunque l'appuntamento era sacrosanto.
Intratteneva tutti quanti e il suo fascino era indiscutibile. Di cose da raccontare ne aveva sempre tante e tutte interessanti, annoiarsi con Ottavio era impossibile.
Con il senso di libertà che solo le persone avanti con gli anni  acquisiscono, si poteva permettere di gareggiare anche con le maglie "Missoni" e se timidamente il giudice glielo faceva notare, lo mandava allegramente a farsi benedire senza fare una piega.
Il suo cuore ha ceduto, ne siamo tutti certi, non perchè il suo fisico statuario non ce la facesse più, ma perchè per un padre sopravvivere a un figlio è quasi impossibile.
Ottavio ha segnato la storia italiana, prima come straordinario atleta e poi come straordinario personaggio della moda mondiale. Il suo amore per l'atletica era incontrollabile, era molto più felice quando i giornali parlavano di lui come atleta che non come "guru" della moda.
A casa loro era sempre come sentirsi a casa propria. La semplicità, tipica della grandezza delle persone, metteva in una situazione di estremo agio, incontravi sempre grandi personaggi del cinema, della cultura, e non te li presentava con orgoglio, ma presentava Eddy raccontando tutto delle sue imprese di campione degli ostacoli, come se ne parlasse a persone qualunque...
Ottavio e Gabre hanno passato a Zara, allora italiana, i momenti più belli della giovinezza a fare gare di canoa di atletica, sempre in movimento e in allegria. Mamma Gabre, più grande di lui, ha condiviso con Ottavio le prime trasferte che li ha resi noti al mondo sportivo.
Quando sono diventati tutti due lombardi per matrimonio, non si sono persi di vista e ai primi lavori di maglieria siamo andati a trovare Rosita e Ottavio, allora i capi erano realizzati in tutte le tonalità del grigio, dal bianco al nero e non esistevano ancora gli eccezionali colori inventati da Ottavio, che poco dopo rivoluzionavano la moda.
Un altro appuntamento che ci riproponeva tutti gli anni, mai andato a buon fine, era l'invito ad andare a fare le vacanze in barca sulle coste della sua amata dalmazia. L'anno scorso mi ha detto nel suo splendido dialetto "Non te digo più niente, quando ti vò mi telefoni e ti vien". Sicuramente scritto da me è tutto un errore.
Ciao caro Ottavio, mancherai a noi, e a tutti i master della Calvesi che erano abituati alla tua bella presenza, mi mancheranno le tue carezze piene di affetto.
Ti abbiamo voluto tanto bene.

Ottavio e Gabre con Paul e Jean

Gabre e Ottavio a Cosenza cds 2011
Una tenera coccola di Ottavio
Chi ha il coraggio di dirlo a mamma? Io no.
                     



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